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Tiro a indovinare una protezione del calore podotto dai freni per non deformare il cerchio fatto con qualche lega speciale NA CAZZATA........FORSE x tenere un po di calore visto che i freni carboceramici da freddi non frenano na cippa. Bho....dove sono gli esperti?...ciao.
Citazione da: "Andrea83"Tiro a indovinare una protezione del calore podotto dai freni per non deformare il cerchio fatto con qualche lega speciale NA CAZZATA........FORSE x tenere un po di calore visto che i freni carboceramici da freddi non frenano na cippa. Bho....dove sono gli esperti?...ciao.Sei fuori strada.I carboceramici frenano da dio anche da freddi proprio per la presenza del materiale ceramico. Sono quelli in carbonio che devono mantenersi su temperature alte sempre per avere una buona frenata.
Sei sicuro Sceriff ?
La ricerca tecnologica in campo automobilistico ? in continua evoluzione e punta ad ottenere prestazioni sempre più elevate. Di pari passo, anche il progresso nel settore dei sistemi frenanti ha prodotto risultati importanti con l?adozione di significative innovazioni. Un sensibile salto in avanti in questa direzione ? rappresentato dall?introduzione dei dischi freno in materiale carboceramico.Il costo elevatissimo, di circa quattordicimila euro, di un sistema frenante completo in materiale composito, ? giustificabile solo per applicazioni su vetture esclusive ed ? dovuto alla particolare complessit? del processo produttivo dei dischi, che dura più di una giornata; per realizzare i tradizionali dischi in ghisa grigia sono invece necessarie poche ore. Questo tipo di procedimento tecnologico non si presta, al momento, ad una industrializzazione di massa ed alla diffusione su modelli di categoria media ed ? disponibile solamente a richiesta su alcune Supercar quali: Ferrari Enzo e F 430, Porsche 911 Turbo, Audi R8 e Lamborghini Murcielago.Secondo recenti informazioni, pare che Audi stia collaborando con l?azienda tedesca SGL Carbon per la realizzazione di un sistema frenante con dischi in carbonio a costi più accessibili; l?attuale materiale impiegato (carbonio e ceramica) ? una miscela ancora allo stadio di semi-prototipo e quindi suscettibile di ulteriori miglioramenti. L?obiettivo di Audi ? quello di produrre un sistema frenante carboceramico con un costo complessivo di circa 2000 euro.Tra i più interessanti impianti frenanti carboceramici, attualmente in produzione, si possono citare il Porsche Ceramic Composite Brake (PCCB) adottato dalla Porsche 911 Turbo e il Brembo CCM impiegato sulla Ferrari Enzo.I dischi in carbonio adottati sulle vetture stradali sono molto simili a quelli delle Formula 1 e rappresentano una diretta evoluzione di questi, ma sotto certi aspetti sono ancora più particolari ed esclusivi. I dischi freno delle F1 non possono trovare un?applicazione sulle auto di serie perché sono caratterizzati da un?efficienza ridotta alle basse temperature; ci? determina una limitata capacit? frenante sino a che non viene raggiunta una temperatura di esercizio di circa 200?. Alle alte temperature, invece, i dischi da corsa garantiscono prestazioni eccezionali, consentendo di raggiungere coefficienti di attrito dell?ordine di 0,68 contro valori di 0,35 delle vetture stradali. La scarsa attitudine dei freni da competizione a garantire frenate sicure a temperature inferiori ai 200? (condizione che spesso si manifesta nelle normali condizioni di traffico fuori dalle piste) ha richiesto un loro perfezionamento per consentirne l?impiego su strada.I dischi freno carboceramici hanno una struttura in fibra di carbonio, ottenuta con procedimenti tecnologici speciali, successivamente sottoposta a trattamenti con silicio a temperature molto elevate. La costruzione di un disco freno in carbonio si ottiene sottoponendo una miscela composta da fibre di carbonio, opportunamente disposte ed orientate, a forti pressioni all?interno di uno stampo (i valori di pressione e temperatura sono controllati). Al termine di questa operazione si ottiene un particolare già dotato delle canalizzazioni radiali utilizzate per lo smaltimento del calore (si tratta di dischi autoventilanti). Il disco grezzo viene quindi sottoposto ad un processo di carbonizzazione in forno a circa 1000?, in presenza di azoto e subisce una serie di lavorazioni che lo trasformano in prodotto finito. Tra le varie fasi di costruzione del disco si annovera anche l?operazione di foratura della superficie frenante con un disegno radiale. La superficie di attrito, forata, offre un?eccellente progressivit? in condizioni di bagnato (i fori del disco garantiscono la rapida eliminazione del vapore acqueo). Rispetto ai dischi per le vetture di Formula Uno i dischi stradali vengono ulteriormente sottoposti all?applicazione di silicio mediante riscaldamento alla temperatura di 1700?; a questa temperatura il silicio diventa liquido e viene assorbito dal disco in carbonio. Il bagno di silicio conferisce al disco in carbonio delle caratteristiche tali da renderlo efficiente anche alle basse temperature. Dopo questa fase, il disco ? praticamente finito e viene dotato del mozzo in acciaio che consente di vincolarlo alla ruota.I dischi dei freni in carbonio e silicio hanno un grado di durezza molto più elevato, una maggiore capacit? di lavorare alle elevate temperature e di resistere ai sovraccarichi termici, rispetto ai normali dischi in fusione di ghisa grigia. La dilatazione termica minima fino a 800? evita l?insorgere di deformazioni in caso di forti sollecitazioni; il disco in ghisa grigia tende invece a subire una dilatazione termica con conseguente ondulazione della superficie. In tale situazione le pastiglie non hanno più una corretta aderenza al disco e si produce un fenomeno di pulsazione dell?impianto che provoca vibrazioni e riduzione della capacit? frenante. I dischi dei freni in ceramica garantiscono, inoltre, una protezione anticorrosione. La risposta dei freni ceramici ? molto rapida e precisa sia fondi asciutti che bagnati e ci? determina una riduzione della forza da applicare sul pedale del freno. Il vantaggio più rilevante di un impianto frenante carboceramico ? rappresentato dal peso estremamente contenuto dei dischi che risulta, a parit? di dimensioni, essere circa il 50% di quello dei normali dischi in fusione di ghisa. La riduzione del peso, dovuta alla minore densit? della ceramica, produce un effetto positivo sulle performance di guida, sui consumi e determina, soprattutto, una diminuzione delle masse non sospese della vettura. Nelle Supercar si ottiene una sensibile riduzione della massa dei freni nonostante il diametro dei dischi in ceramica sia maggiore di quello dei dischi in ghisa (passa da 330 mm a 350-380 mm). Altre caratteristiche fondamentali dei freni carboceramici sono la resistenza al fading, la elevatissima capacit? frenante e la durata praticamente quasi illimitata (stimata in circa 300.000 Km).Il sistema frenante carboceramico viene fornito come optional e può essere montato anche dopo l?acquisto della vettura, sostituendo i dischi le pinze freno e le pastiglie.Le pinze freno monoblocco sono realizzate in alluminio; per le ruote anteriori vengono impiegate pinze a sei pistoncini, mentre al retrotreno si impiegano pinze a quattro pistoni.
Boh... Sinceramente da quello che sapevo io quelle carenature sui sui dischi servivano proprio per tenere in temperatura i freni.
Citazione da: "carlito"Boh... Sinceramente da quello che sapevo io quelle carenature sui sui dischi servivano proprio per tenere in temperatura i freni.Per quel che ho letto io in giro, nella 599XX servono a un raffreddamento dei freni tramite convogliazione dell'aria, poi quali sia il loro scopo nelle superbike non lo so, ma stiamo parlando di un'auto con i carboceramici e di una moto che non so neanche che dischi monti a dir la verit?.Ah.... e comunque non credo che in F1 abbiano il problema di tenere i dischi in temperatura, salvo alla prima frenata dopo la partenza o dopo esser stati dietro alla safety car.