Pubblicato il decreto del governo sull'equo compenso, una tassa che andr? alla Siae per coprire i diritti d'autore
a cura della Redazione
Sabato 16-01-2010 - Il 30 dicembre scorso, senza tanta pubblicit?, il Ministro dei Beni culturali ha sottoscritto un decreto legge che, di fatto, istituisce una nuova tassa sulle memorie portatili, lettori audio/video e sui cellulari.
Tecnicamente la tassa si chiama "equo compenso" e dovrebbe servire alla Siae per coprire i diritti d'autore dei brani musicali eventualmente scaricati illegalmente e già la si paga sotto forma di aumento del prezzo quando si acquista un Cd o un Dvd vergine. L'obiettivo ? quello di prendere dei soldi ai consumatori per il possibile (ma non certo provato) mancato acquisto di un brano protetto dal diritto d'autore. Non importa se poi sul Cd o sul Dvd si archiviano le foto delle vacanze o quelle della cresima della nipotina; si paga la tassa nella presunzione di un possibile atto illegale. E già questa ? una stranezza che, tuttavia, ci costa solo qualche centesimo per ogni disco.
La novit?, con il decreto Bondi, ? che questa tassa dovr? essere pagata non più solo su Cd e Dvd ma anche su qualsiasi altro supporto che permetta di archiviare brani o, comunque, opere coperte da diritto d'autore. E sotto la tagliola questa volta finiscono anche i lettori Mp3, le memory card e i cellulari che, nella loro memoria integrata, possono contenere, accanto alla rubrica, alle foto e ai programmi anche qualche brano musicale.
Tutti questi apparecchi verranno tassati in base alla loro capacit? di memoria. Si parte da 3,22 euro per capacit? fino a 1 GB e si finisce a quota 28,98 euro per memorie oltre i 250 GB secondo la seguente tabella:
? ? 3,22 fino a 1 GB
? ? 3,86 da >1 GB fino a 5 GB
? ? 4,51 da >5 GB fino a 10 GB
? ? 5,15 da >10 GB fino a 20 GB
? ? 6,44 da >20 GB fino a 40 GB
? ? 9,66 da >40 GB fino a 80 GB
? ? 12,88 da >80 GB fino a 120 GB
? ? 16,10 da >120 GB fino a 160 GB
? ? 22,54 da >160 GB fino a 250 GB
? ? 28,98 >250 GB e oltre
L'allegato tecnico al decreto, inoltre, prevede un sistema automatico di adeguamento degli aumenti della tassa su base annuale e per tre anni consecutivi, mentre la Siae potr? stabilire esenzioni dal pagamento in favore di specifiche categorie di utilizzo.
Le uniche eccezioni riguardano i cellulari per cui il ministro Bondi si ? limitato a imporre un sovrapprezzo di 90 centesimi e i Pc che si fermano a 2,40 euro se hanno il masterizzatore o a 1,90 se il masterizzatore non c'?.
Tenento tuttavia presente che nel 2009 sono stati venduti in Italia 22 milioni di cellulari, significa comunaque un maggiore esborso di quasi 20 milioni di euro che finiscono in tasca alla Siae.
Per Altroconsumo ? un'aberrazione, perché il consumatore paga anche fino a tre volte una tassa, per fruire di uno stesso contenuto, anche una sola volta. Ed ? una misura contraria allo sviluppo della tecnologia e del mercato digitale.
Secondo Altroconsumo, per esempio, scaricando legalmente un brano da iTunes, il consumatore sta già pagando per le copie private. Poi paga l'equo compenso sul Pc. Poi quello sull'IPod. Decisamente un po' troppo. Anche per un Governo che dichiara di voler fare gli interessi delle famiglie italiane.
Ecco la tabella pubblicata da Altroconsumo e secondo la quale una famiglia italiana viene a spendere oltre 100 euro in più per accontentare la Siae:
Fonte:
http://www.cellulare-magazine.it/site/news/11585/Una_tassa_sui_cellulari.php