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Il 14 agosto e' stato firmata dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni, un provvedimento che ? una "summa" di tutte le norme, le circolari e i pareri ministeriali in materia di controlli elettronici della velocit?.Tutte cose già note, insomma, ma finalmente riassunte e chiarite in un'unica direttiva che fa piazza pulita di tutta la "carta" prodotta negli ultimi anni. E che, soprattutto, sgombra il campo da dubbi e interpretazioni di comodo. Una specie di codice dell'autovelox, una sorta di manuale per un suo corretto utilizzo, chiaramente destinato ai comandi di Polizia municipale finiti sulla graticola, e spesso nelle maglie della giustizia, per l'uso disinvolto, diciamo cos?, che degli occhi elettronici hanno fatto a partire dagli anni 90.In sintesi, la direttiva sottolinea che gli autovelox utilizzati su strada devono essere preventivamente approvati dal ministero, che devono essere sottoposti periodicamente ai controlli previsti dal costruttore, che quelli utilizzati in modalità automatica devono essere sottoposti a taratura annuale, che tutte le misurazioni sono ridotte del 5% in favore del trasgressore (tolleranza), che gli apparecchi possono essere acquistati, noleggiati o presi in leasing ma l'attività di controllo non può essere delegata ai privati, ai quali potr? invece essere affidata tutta l'attività complementare ma sulla base di un corrispettivo non calcolato in percentuale sulle multe incassate.Infine, chiarito - speriamo definitivamente - che la segnaletica di preavviso del controllo di velocit? può essere collocata in maniera stabile solo in presenza di impianti fissi. Via tutti i cartelli inutili, insomma.